giovedì 3 ottobre 2019

Il Mahler della Sesta sinfonia per Luigia Zamorano


  
                                                                    Gustav Mahler


Caos allucinato della musica. Parte finale del quarto movimento della Sesta sinfonia di Mahler, il Mahler più estaticamente apocalittico, nell'esecuzione di Leonard Bernstein.
 

Cara Luigia Z, ho visto quest’oggi la distesa polare che t’imprigiona come se fosse l’arte moderna che ha abbandonato ogni forma di conoscenza sia nel percepire il silenzio di quanto eternamente rinasce senza darne notizia all’essere sia quanto nel tempo, anche noi due dunque, ogni giorno devono misurare il proprio sé con un vitalistico, auspicato, sole. Per tradurre questo orfismo serale un po’ incomprensibile, l’arte ghiacciata polare moderna non ha in sé il principio di speranza. Per sopportare questa immagine, che veramente rischiava di farmi naufragare in una forma di ebetudine, sono ricorso a Gustav Mahler, Sesta sinfonia, quarto movimento. Così sono arrivato fino a potermi sbriciolare della mollica sotto ai denti. A nutrirmi. Tuo Accio


Ad ottobre anche sull'Olandese Volante




DIREZIONE
 
/DI SCALZO
 
 
 
 

Marcia da "L'amore delle tre melarance" di Prokofiev per Luigia Zamorano

 



MARCIA ADATTA ANCHE PER PINGUINI E FOCHE?

Luigia mia, lo so lo so lo so!, stai scuotendo il capo scuro, ieri nessuna musica verso te,… Accio non cambi mai!, Accio Cyrano, la vuoi smettere!, lascia perdere i pensatori, lasciali nelle loro stanze!, non hai niente in comune con loro! Lascia che se la intendano e se la sbrighino! e pensa a me!... avrai ragionato così! E, io, tengo conto del tuo broncio, del tuo amabile rimprovero, ma so che quando “esagero” con la spada tu, sotto sotto, ne sorridi. Comunque, per farmi perdonare l'assenza di ieri, e anche per scherzare, pur vivendo qualcosa di drammatico, mi dedico, e ti dedico una marcia, di Sergeij Prokofiev: Marcia da "L'amore delle tre melarance". Poi, lì dove sei, dovrai immaginare pinguini e foche… impettite bestie che marciano su qualche lastrone di ghiaccio nel mare davanti alla Terra di Ross. E i trichechi danno gli ordini e le balene il più vicino possibile a riva sbuffano al ritmo di questa fisarmonica. Che ne dici? Può andare per stanotte? Qui la userò per far marciare le matite con poca punta, i tubetti strizzati a casaccio e mezzi secchi senza tappino, i pennelli col capino spelacchiato, i lapis con la grafite fratturata, e qualche disegno strappato dove il mio nome è lo scarabocchio più riuscito… ma io spero che tu lo tenga caro, così com’è, non posso cambiare Luigia a questa età, che tu lo accolga con l’arditezza moschettiera che ha sempre avuto, con le mostruosità che sappiamo,… sarebbe un bel regalo, ne ho bisogno, per raggiungerti. Tuo Accio-Cyrano

Sergeij Prokofiev: Marcia da "L'amore delle tre melarance"


Marcia op33 - Alexander Hintchev

Strawbs: New World. A Luigia Zamorano





Luigia mia,..vista l’immensità della terra antartica, dove sei segregata, questa canzone, New World, può essere adatta. Si avverte qualcosa di cosmico, sembra un’ode che invoca la palingenesi, e veramente gli Strawbs, inventano melodie molto fervide, da predicazione. Il video mostra il Novecento nel suo ghigno di follia armata, da una guerra all'altra, da una violenza all'altra. Di più non so dire, neppure se questa musica sia più folk o più progessive-rock. Mentre ti scrivo sto in pochi metri di parquet, sono molto provato e le parole se le tocco sembra che brucino sotto lo zero della mia immobilità nel pensarle. Non so bene cosa mi stia succedendo. Che mi aiuti questa musica, oltre che te, è la speranza per la notte dove tutte le lingue mi parlano nella gola senza che ne profferisca una. Ti abbraccio, e abbraccia anche tu,... Esploratore.


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Strawbs: New World


Acousting Strawbs - New World





 

"Bartali" di Paolo Conte per Luigia Zamorano





BUONA MUSICA E BUONA NARRAZIONE PER LUIGIA Z

Cara Luigia… stasera ti diverto facendoti conoscere un narratore, di quelli che sanno raccontare sia un’epoca sia il vissuto di due fidanzati e questo è Paolo Conte con “Bartali” e con “Gelato al limon”. Ma non è un cantante? Perché narratore? Tutte le canzoni raccontano quadretti di storia!... mi diresti se fossi lì … ma avrei buoni argomenti per controbattere, che quando si ascolta “donna che stai a pranzo nella mia vita con una valigia di perplessità”… chi sa cos’è una storia da raccontare ci riflette, e, ora so, che mi manca un gelato al limon, nella mia scrittura, o meglio c’è, ma non abbastanza! E se scriverò in prosa, devo confidare sul “gelato al limon” e non su Hölderlin, sulla voglia di salire sopra a un paracarro per vedere Bartali, essendo capace di mandare a quel paese la donna che vuole andare al cinema!... Paolo Conte mi descrive il caldo come non ho mai trovato in tanti poeti cosiddetti realisti, "caldo appiccicoso di caucciù"… e il fruscìo del cellophane sulle rose che non vale un birra fresca!
A te piace il gelato al limone Luigia?, e verrai con me a cercare chi ancora può ricordare Bartali che passa se riesco a portarti via da lì? Tuo Accio

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PAOLO CONTE
 
Un gelato al limon

Bartali




 

Impressioni di settembre per Luigia Zamorano



                                                                   PFM, "Storie da un minuto"


OMAGGIO A UNA CANZONE DELLA PFM

Quante impressioni ci lascia questo mondo verde e ancor più in là nel mare d’erba nel mare di sabbia nel mare di gelo antartico dove siamo accolti?… Mondo che dona desideri e poi li abbandona consunti in petto a noi uomini ma non alla bestie, al cavallo che trotta nel prato che vedo, al pinguino che claudicante si tuffa che vedi. A settembre cosa un uomo è!... può saperlo, quando nell’autunno al perché tutto quanto desidera sia così lontano sceglie come raggiungerlo anche se lo vede appena. E’ ancora suo? Non lo è più? Arriverà per tempo nella Terra Ross?

Luigia mia, ascoltavo la PFM alle feste a Pisa dell’Unità, e ne ritrovo la canzone più celebre su Youtube… ho deciso, in un balzano "Musica e Web" di fare un controcanto a certe parole della canzone  e renderle adatte a quanto vivo. Per te.


PREMIATA FORNERIA MARCONI – IMPRESSIONI DI SETTEMBRE



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primi di ottobre on line...

DIREZIONE
DI SCALZO


Ave Maria di Schubert da Vecchiano per Luigia Zamorano

  

                                             Vecchiano, Santuario della Madonna di Castello


AVE MARIA PER LUIGIA ZAMORANO

A settembre Luigia, ogni tre anni, a Vecchiano, mentre l’estate trova nell’autunno il pulsare lento dei colori che sembrano un discorso accennato senza proseguo per non rivelare dolcezza e strazio di quanto finisce, arriva, arrivava a me la Festa triennale della Madonna del Castello. Guarda un po’ a cosa penso stamani. Tanto lontano dal mio paese. Madonna che se ne sta in una santuario sopra a un monte per modo di dire, perchè alto neppure cinquanta metri. In paese, e io abito sotto al campanile, una torre ghibellina del trecento, il parroco, Don Gino con un altoparlante diffondeva la musica sacra. Fu il mio primo incontro con la  musica classica. Perché Schubert aveva scritto e musicato l’Ave Maria.

Anche quando diventai militante di Lotta Continua, ascoltavo l’Ave Maria per la festa. Intenerito. C’era chi voleva sparare all’altoparlante con una carabina contro questa invadenza del prete, della religione, per un malinteso senso di laicismo o di ateismo. Lo pensavo allora e figurati adesso! che fosse una stupidaggine. Anzi, Luigia mia, dicevo e i compagni credevano scherzassi, ma non era così, che la “rivoluzione” doveva avere il "suo sacro", le sue musiche, la sua trasfigurazione in una sorta di delicatezza verso l’idea di madre, di protezione, anche di fragilità terrena come la Madonna, Maria, ai piedi del Cristo! E suscitare le emozioni nel profondo dell’essere come la musica di Schubert o Gounod.
Ricordando quella lontana musica ascoltata in via Della Chiesa, e per qualcosa che tengo nel pugno, ti dedico l’Ave Maria, e in quell’autunno di gelo, nella Terra di Ross che subisci, spero che queste note possano portarti anche le castagne, una manciata, che ho raccolto stamani nel bosco pensando a te.

                                                                        Tuo Accio


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Ave Maria! Vergin del ciel sovrana di grazie e madre pia che accogli ognor la fervente preghiera, non negar a questo straziato mio cuor tregua al suo dolor!






AVE MARIA - SCHUBERT e GOUNOD


Arpa e violino
 
Arpa e Flauto di Pan

Bach/Gounod: Violino e arpa


Gounod - Ave Maria per organo


Bocelli
  
Pavarotti
 



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Sandy Denny. Late November. Olive e Olivaccio per Luigia

 




OLIVE E OLIVACCIO

Immaginare con Kafka di dare il meglio di sé avendo il destino dell’oliva stritolata - compare nel video! l’oliva, le olive, non il nostro romanziere più letto, Luigia mia - e chiedersi... se uno si toglie il nocciolo da solo facilità il compito alla Legge?... All' infinita crudeltà della Scrittura che ti cerca per premerti fai uno scherzo?... O perde il meglio di sé l'Autore per buttarlo dove non c’è terra che possa farlo ancora albero?

Luigia, Oh Luigia mia, stamani sono veramente disperato, non ho dormito che poche ore, e allora mi tiro sù con la musica, anche con risibili spremiture per il mio caso esistenziale, so che sono un po’ ridicolo, affatto poetico, con questa citazione da un maestro; non ho un Castello da raggiungere io, ma un Polo Sud sì, e sono senza scritture degne, … e se non mi affido a chi è Maestro veramente come posso pensare di riuscirci? però anche la musica di chi interpretò un mese, Novembre, come Sandy Denny, e come le ultime foglie a volte sorvolano i fossati per diventare altro, nell’impossibile inverno, aiuta, e credo anche te!


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Accio e Luigia Zamorano sono due personaggi, quello maschile porta il mio soprannome, protagonisti di quello che chiamo "Graphic poem" nato sul Web, sui Weblog "Tutti i figli di Tellus": TELLUSFOGLIO; TELLUS IN LOVE, TELLLUS DI VALTELLINA. Il Graphic poem sarà ospitato anche su OLANDESE VOLANTE. (Claudio Di Scalzo)


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Sandy Denny - Late November



ACCIO
Ore 11,00
Domenica 26 settembre


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Pianoforte per cime tempestose della Terra di Wilkes. A Luigia Zamorano


 


PIANOFORTE PER COME TEMPESTOSE
   

Luigia, dolce Luigia Z … sia il pianoforte di Giorgio Costantini per cololonna sonora e immagini, film TV, d"Cime Tempestose" di Emily Brontë a vincere i tuoi smarrimenti e ad accudire il verde brughiera che hai nel cuore tra i ghiacci. Ti abbraccio stretta.
   

PianoPianoForte di Giorgio Costantini
http://www.youtube.com/watch?v=Ll7k6NOdDtE&feature=related 
  
Dichiarazione d'amore. Due pianoforti  e una voce. Stefano Caprioli
  http://www.youtube.com/watch?v=OZGjB3WEmGY&feature=related
   
La tempesta - Cime tempestose 2004



ORE 23,00



Evelyn Glennie/Steve Reich. Clapping music. Percussioni dimagranti per foche

 



PERCUSSIONI DIMAGRANTI PER FOCHE CON PROBLEMI DI LINEA


Evelyn Glennie/Steve Reich/Clapping music

Percussioni per la foca mangiagranchi (che li sgranocchia a branchi). Percussioni per la foca di Ross che s’arrossa e s’abbuffa. Percussioni per la Foca Leopardo che  lardo non perde perché non ha la giungla dove correre. Percussioni per lotaria da pelliccia che non varia nella sua ciccia. Percussioni per la foca elefantino che si sogna fantino per il palio di Siena sul cavallo Ele, e anche lei ha problemi di linea!

E ora a nanna. Luigia Z. A nanna. Spero tu sorrida a queste inconsuete percussioni, ossessive, su degli animali che vedi ogni mattino. Ed anche l'Olandese Volante è rimasto discretamente percosso!

 
Per Luigia Zamorano
9 settembre 2010

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Chopin: "Minute" Waltz. Musica per Luigia Zamorano dalla A alla W


                                                                    Geza Anda


GEZA ANDA E L'ANIMA IN SILENZIO DI LUIGIA Z

Nel pomeriggio domenicale l’ora verso sera, in libera libera intimità con i primi accenni autunnali, mi ha suggerito di abbellirla con musica per pianoforte. In me, che il linguaggio musicale non lo conosco, agisce una sorta di narrativizzazione della musica perché o mi affido agli interpreti, ai loro volti, frammenti di storia od opero insoliti legami tra un compositore, un quadro, un ricordo. Oggi mi è tornato in mente un delicato pianista, che smise di suonare in pubblico, seppur bravissimo interprete, perché non resse  la tensione dell'esecuzione, la sua timidezza lo vinse: Géza Anda. A questo punto il legame con Chopin me l’ha confidato il ricordo di una frase, in una lettera, di Luigia Zamorano che diceva pressappoco così: “Non mi hai trovato perché in quel momento stavo scivolando passo per passo, nota su nota sul notturno di Chopin, riscritto per me, in composizione singola per anima afona”. Non trovare qualcuno perché in quel momento è semplicemente il silenzio, nient’altro che la sua anima senza voce, dentro la musica di un celebre pianista polacco. L’eco di questo nascondimento mi turba a mesi e mesi di distanza.
La ricerca on line però non mi ha portato alcun notturno, alcun video in cui Anda lo suona. Bensì “studi”, “Walzer”, “Ballate”. Ho scelto questo "Minute" Waltz (in D Flat, Op. 64, No. 1), come sostituto. Se i miei calcoli funzionano stavolta Luigia, anche in quelle gelide temperature che sopporta, nell’Antartide, potrebbe dare licenza alla sua anima di profferire l’aggettivo più semplice e anti-angoscia del mondo: Bello!

Géza Anda plays Chopin "Minute" Waltz (in D Flat, Op. 64, No. 1)




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on line settembre-ottobre...

DIREZIONE

Claudio Di Scalzo discalzo@alice.it



  

Mozart: Concerto n. 21, Adagio. Musica per Luigia Zamorano dalla A alla W




ADAGIO MOZARTIANO PER LA NOTTE CHE VIENE

Di adagio (barocco) in adagio (veneziano) sono arrivato alla veloce notte caligine solita, dolce Luigia. Allora, per te, per me, per scioglierla in qualcosa che non sia ghiaccio annerito e pareti somiglianti a un sotterraneo, la immagino invasa dall’adagio del Concerto per pianoforte orchestra n. 21 di Mozart. II movimento. E vediamo se percepiamo anche altro… a domani, tuo Accio


Concerto per pianoforte e orchestra K.v. 467. II movimento. Per Luigia Zamorano

Tommaso Albinoni-Remo Giazotto: Adagio. Musica per Luigia Zamorano dalla A alla W

 


ALBINONI: ADAGIO. COSA VEDONO LE MIE ORECCHIE…

Ogni giorno, su Tellus di Valtellina, posterò un link che rimanda a un celebre compositore a una sua opera per dedicarla a Luigia Zamorano. Musica contro le basse temperature dell’Antartide dove è prigioniera. Non ho competenze musicali, anche se di musica ne ho ascoltata tanta nella mia vita, e allora rimedio giocando all’understatement per non commuovermi, e con questo Adagio più di tutti, descrivendo “con le orecchie” cosa ho attorno, dentro, nella mansarda, cosa vedo fuori, sapendo che l'Adagio di Albinoni mai potrò udirlo dove nacque e cioè a Venezia come avrei voluto. Stop.

Cosa vedono le mie orecchie (4 settembre 2010, ore 14,30):  il piatto dove sciolgo i colori sembra accolga una frittata perché predomina il giallo. Sulla mensola sotto la finestra dove prima c’erano i libri - tolti perché il sole li faceva maturare come cachi - appaiono ragnatele con parecchi mosche vittime del ragno predatore. Accanto al pc il ritratto che feci a Kafka ispirandomi a una sua foto e dove camicia e cravatta sono ritagliate dal racconto “Un colpo contro il portone”, però in italiano. Tra le tavole del parquet vedo delle briciole di dolci portati da Vecchiano. Se sono ancora lì è segno che forniche in giro non ce ne sono. Nel tubo della stufa stamani è precipitato un passerotto a cui ho dato, soffiando via la cenere sulle sue piume, la liberta frullandolo dalla finestra. Se era notte l'allocco sul tetto se lo mangiava. Sui prati la luce del pomeriggio sembra voglia schiudere i limiti delle ombre sotto agli alberi ma invece li rafforza. Così io appena mi sarò messo le dita nelle orecchie per non vedere e sentire più nulla...


ADAGIO DI ALBINONI PER LUIGIA ZAMORANO DA PARTE DI ACCIO



Tommaso Albinoni (1671 - 1750) Violinista e compositore nato a Venezia. Remo Giazotto, a quanto ricordo, ritrovato un frammento di Albinoni ne ha ricavato per buona parte quanto udiamo. E io quanto vedo…




Sir Thomas Beecham: Sinfonia 97 di Joseph Hydn. Musica per Luigia Zamorano

  


HAYDN TRA I GHIACCI DELLA TERRA VICTORIA

Haydn tra i ghiacci, cara Luigia, nell’esecuzione registrata e gracchiante, risale agli anni quaranta, 1944, di un eccentrico inglese: Thomas Beecham, anzi Sir Thomas Beecham. Si concilierà il classicismo di questa sinfonia 97, la meno nota delle “londinesi” di Joeseph Haydn, con le guglie della Terra Victoria nella sera? Certamente un uso così improprio della propria bacchetta il direttore con il pinzetto non lo avrebbe potuto prevedere. Tuo Accio


Sir Thomas Beecham esegue la Sinfonia 97 di Joseph Hydn

Parte 1
Parte 2
Parte 3