Alfredino Mazzoni + furbo dorme beato. Alfredo furbo, che non si vede, dorme nel pelo di capra
UN RICCIOLO DI PECORA NON FA UN MATERASSO FRATELLO MIO
Alfredo con il fratello Alfredino, furbo e + furbo, iniziano qui un poema casaro, in duetto, dedicato al loro duro lavoro sulle vette e alla natura che osservano. La traduzione dal dialetto dei gavèi di Morbegno (Valtellina) è affidato alla traduttrice Ivagna Lo Cencio, della Sorbona di Parigi che stanca di tradurre Camus e Sartre ha optato per la virile prosa dialettale dei fratelli, furbo e + furbo, Mazzoni.
-Un ricciolo di pecora vola sul tratturo, fratello più furbo
-Se fossero un migliaio avremmo il materasso, fratello meno furbo di me
(Traduzione di Ivagna Lo Cencio)
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