giovedì 24 maggio 2012

Claudio Di Scalzo: Celebrazioni di Giovanni Bertacchi a Chiavenna nel settantesimo della morte. Lettura di poesie. Tellus 24-25 con antologia del poeta chiavennasco




Guido Scaramellini e Claudio Di Scalzo leggono Giovanni Bertacchi in Pratogiano
Su Tellus 24-25, 2003, antologia bertacchiana






GIOVANNI BERTACCHI IN PRATOGIANO NEL 2012 E SU TELLUS NEL 2003


Il Comune di Chiavenna, presente sindaco ed assessore alla cultura, hanno celebrato con le scuole di Chiavenna, dalle elementari alle superiori il poeta Giovanni Bertacchi (vedi anche post precedente, ndc), leggendone le poesie, nel settantesimo della morte. Per tutto il 2012 ci saranno iniziative varie che culmineranno nel novembre 2012. Fin dai primi numeri della rivista Tellus, nel 1990, ho preso a divulgare poetica e produzione letteraria di Giovanni Bertacchi. Nell'annuario Tellus "Scritture celesti", del 2003, pubblicai un'ampia antologia dedicata a Giovanni Bertacchi. La più ampia edita dal 1962. Oggi riproposta all'attenzione dei presenti. Attualmente seguo alcuni studenti dell'università di Padova, laureandi su Bertacchi, su invito del critico e docente Silvio Ramat.  
Sull'annuario è pubblicata un'ampia antologia anche del Canzoniere di Karoline Knabberchen a mia firma.

Ho invitato L'Editrice Labos di Morbegno a rifornire le librerie valtellinesi dell'annuario in questione, magari con una fascetta che indichi la presenza dell'antologia. Spero prendano in considerazione questo piccolo consiglio editoriale e di divulgazione.

Anche su TELLUSfolio, nella sezione Dalle Alpi allo Ionio, dal 2005 al 2009, mi sono dedicato a Giovanni Bertacchi e quanto pubblicato è  a disposizione dei lettori-navigatori.

Quanto vado scrivendo, e promuovendo, certifica che alla Editrice Labos di Morbegno, al giornale TELLUSfolio, ho affidato per dodici anni, gratuitamente, il mio lavoro più prezioso compresi parti del "Canzoniere di Karoline Knabberchen" e confido ne venga diffuso e curato, come merita, la presenza in rete e nelle librerie valtellinesi.


Claudio Di Scalzo




QUI
Il sito della Editrice Labos
con Tellus annuario
http://labos.valtellina.net/tellus/







                  




mercoledì 23 maggio 2012

Claudio Di Scalzo: Giovanni Bertacchi all'ITCG-LICEO nel settantesimo della morte. Da Tellusfolio che ospita testi sul poeta chiavennasco





                                              Chiavenna, 9 II 1869 – Brugherio, 24 IX 1942





                  

GIOVANNI BERTACCHI
DALL'ITCG-LICEO IN POESIA 
PER CHIAVENNA

Il giorno 24 Maggio 2012, in occasione del settantesimo della morte del poeta chiavennasco Giovanni Bertacchi - e altre celebrazioni ci saranno in autunno - il Comune di Chiavenna e le scuole porranno delle targhe nei luoghi di Chiavenna ricordati nelle poesie oppure semplicemente negli spazi evocativi cari all’autore de Il Canzoniere delle Alpi. Verranno lette poesie da parte di studenti delle scuole dei primi gradi scolastici e per le scuole superiori saranno presenti le quinte A di ragioneria e geometri dell’I.I.S. “Leonardo da Vinci” della cittadina alpina. Queste due classi hanno seguito il progetto, inserito nel P.O.F. dell’istituto ormai da molti anni, “Insegnare Giovanni Bertacchi” curato dal prof. Claudio Di Scalzo. Il fine è quello di inserire nella scuola superiore la letteratura regionale e alpina e di insegnare Giovanni Bertacchi anche attraverso i molteplici inediti ancora in attesa di pubblicazione ed ormai dimenticati in occultate rivistine (non dimentichiamo che il poeta, antifascista, non ebbe durante la dittatura vita facile) come lacerti di diario, gli aforismi, i viaggi, le prose varie. Nello sviluppo del progetto “Insegnare Bertacchi”, ed anche durante la manifestazione del 24 maggio, per gli studenti il riferimento potrà essere l’antologia presente nel Tellus illustrato 24-25: “Scritture celesti” del 2003. Antologia di circa 50 pagine, è l’unica, attualmente, fruibile dai lettori, per conoscere il poeta; assieme alla sezione on line “Dalle Alpi allo Ionio” in Tellusfolio. Il volume può essere richiesto direttamente all'editrice (consegna tempestiva, senza spese di spedizione).


         





domenica 6 maggio 2012

Claudio Di Scalzo: Tullo Scimpanzé Transumano






CDS: "Tullo Scimpanzé Transumano" - 6.V.2012
            


                                                       


                               
TULLO SCIMPANZÉ
                     
Evolution ormonale di me figlio d’Hegel
Genetica tossina in antitesi sangue tesi higt tech
Neurorale sintesi sommesso altare rimacchio
...
Girotondo son Tullo nel mondo
Scimpanzé tra voi e me ascoltate
La mia sofistica che Kairos oggidì:
son le circostanze transumane
a render buona la mia presenza e quanto scrivo e recito
non la teoria a render buona-accettabile la mia esistenza.
Lo scrivo per i critici-web che ignoreranno Tullo
E il mio Traduttor Scalzo.


Ho contorni alessandrini in pelo parola
In tecnologica trans-umanizzazione
E me ne rendo conto con la poesia – voi no? –
Per dove salto e vo.

Prima Poesia di Tullo Scimpanzé
(tradotta da CDS – 6 maggio 2012)
       
         

                              

mercoledì 25 aprile 2012

Claudio Di Scalzo: Lo Straccetto Rosso di Lalo e Accio. Resistenza ieri e oggi sul Web il 25 Aprile 2012


                  

                                         CDS: "Accio e Lalo nel Padule di Massaciuccoli-Web il 25 Aprile 2012"





LO STRACCETTO ROSSO DI LALO E ACCIO
Resistenza ieri e oggi
25 Aprile


Agita fra le canne del padule il suo straccetto rosso verso il camion dei fascisti che transita nella strada sterrata. Cantano a squarciagola Faccetta Nera e imprese di bastonate e pistolettate a socialisti e comunisti. Si levano sopra lo stridio dei freni maledizioni bercianti, colpi di moschetto. Ma nessuno dei camerati insegue Libertario Di Scalzo nel lago di Massaciuccoli, quello che un giorno verrà ricordato come pucciniano. Hanno paura gli sgherri. Lì, fra le folaghe in cielo e i lucci nel chiaro, sta il suo regno. Conosce ogni calatino, ogni nascondiglio, ogni baracca. I fascisti temono abbia una doppietta e un coltello e sanno che l’anarchico li aspetta. I fascisti restano in gruppo e sulla strada e poi se ne vanno scornati bestemmiando minacce e sputando per terra. Lo chiapperemo col nostro sistema, dice il capo manipolo della Milizia Nera. E sarà un miracolo se non finisce come su’ pà Angelo che gli abbiamo fatto fumà la pipa in gola! Raggiungo mio padre con una barca da tempo in secca. Mi passa un lembo dello straccetto rosso. Siamo inteneriti.

-“E' ancora resistenza, Accio”,dice usando il soprannome che avrò una volta suo figlio quando il 25 aprile verrà festeggiato con le camionette di Scelba per le strade di Pisa.
-“E' resistenza compagno! Qui non ci prenderanno”, rispondo al mi babbo che poi sceglierà il nome di Lalo. E tutti penseranno fosse un soprannome invece sarà nome scelto da antifascista.
-“Il gruppo vedo che s’è infittito, non è sminuito.
-“C’è anche chi pratica fascismo e totalitarismo sul Web.
-Che cos’è il Web Accio?
-Dopo te lo spiego, ma ora ho fame.
-Ho pescato dei lucci. Per noi basteranno. Se eravamo di più non ci si cenava.


°°°

Così l’epica rossa di mio padre come mi venne raccontata. In tante versioni. Dagli antifascisti vecchianesi e pisani. Lo presero con il ricatto. Se non si fosse presentato alla Casa del Fascio avrebbero massacrato di botte i familiari. Un decennio prima i fascisti avevano assassinato mio nonno Angelo Di Scalzo seguace di Serrati e sindacalista sulla via di Pisa, mentre tornava a casa col calesse, sfondandogli il palato con il cannello della pipa che teneva tra i denti. Mio padre si consegnò ai carabinieri. All’anagrafe risultava con un frego sul suo nome di battesimo Libertario che ora si chiamava Lalo. Nome scelto perché di un musicista, di chi aveva scritto la Sinfonia Spagnola. Bella musica, che aveva ascoltato da parenti immigrati in Francia. E la musica non si può bastonare o imprigionare. Lalo lo spedirono sul fronte albanese con tutte le benedizioni religiose del caso in un battaglione destinato al macello. Ma si salverà. E tornerà a Vecchiano per la sua personale Resistenza. Fatta nascosto in un loculo del cimitero di giorno, per uscire la notte. Questa vicenda sta anche in un libro scritto negli anni Settanta da un mio amico che di libri e di antifascismo ieri e oggi se ne intendeva.

Il 25 aprile 2012 scelgo di raccontare questa storia di Resistenza. Io sono figlio di quest’uomo e nipote di Angelo, L’Angelo dei braccianti. Sto sul web anche per una forma di Resistenza ad ogni totalitarismo, quando ne ravviso la necessità, per “resistere”ad ogni forma di censura e d'imbavagliamento della libertà d’espressione non solo politica ma anche artistica e letteraria. Il mio Padule di Massaciuccoli-Web, dove sono imprendibile come Lalo Libertario, sono gli spazi telematici che ho on line, weblog e siti.


Claudio Di Scalzo detto Accio
25 aprile 2012






sabato 24 marzo 2012

Claudio Di Scalzo: Come nasce la testata Tellusfolio su carta - Condensa




                                                         TELLUSFOLIO su carta 1999




COME NASCE LA TESTATA TELLUSfolio SU CARTA
da Tellusfolio giornale telematico on line 26 novembre 2009


Il lettore-navigatore Tam Giovanni ha ricordato in un commento Tellusfolio su carta. Allora, ma non per mero richiamo nostalgico, mi convinco a ripubblicare la testata che inventammo Marco Baldino ed io dieci anni fa come supplemento della rivista Tellus non ancora annuario bensì semestrale a fascicoli, perché credo che ai lettori-navigatori possa far piacere conoscere come dall’intuizione di unire locale e globale nel Glocale su carta sia poi nata questa unione on line e precisamente TELLUSfolio on line. Il tentativo su carta non ebbe fortuna e cessò nel 2000. La rivista TELLUS sarebbe diventata un annuario di 250 pagine a mia direzione e così Tf on line che dirigerò con Enea Sansi.
                 
In chiusura di questo omaggio, ad una testata poi diventata la mia casa da quattro anni, ripubblico alcuni testi da “Condensa” dedicati alla Valtellina, alla cronaca valtellinese. Altri esempi sono in Telluserra il 25.6.2007. Condensa nacque su Tf-carta come tentativo di raccontare la quotidianità di una valle attraverso il vetro semplice della cronaca. Alcune di queste prove tra cronaca e racconto sono state pubblicate nel Tellus 29: Febbre d'amore, 2008 e ampiamente nel mensile valtellinese 'L Gazetin - Tutte verranno raccolte in volume.  Claudio Di Scalzo



                      

CONDENSA

Vandali con tombini
 
       
Il vandalo si mise l’elmo in capo ed era un cappello floscio con la tesa girata sulla nuca, si sistemò i calzari ed erano calzettoni da basket, calcò i sandali in pelle di cinghiale ed erano scarpe da jogging con suola rialzata, strinse la spada nella mano destra ed era un accendino acceso e spento in continuazione e si diresse in via Dolzino urlando nella notte fonda il nome del suo privato Odino costituito da un mix di musica disco e da canzoni con rima dedicata agli organi sessuali e poi prese a scoprire tombini. Dentro il nero di un'acqua ripugnante vide il suo nulla ma non lo riconobbe. Firmò l’impresa con la sua lancia, una malboro che sfrigolò sulla superficie increspata completando il sigillo con un calcio a un raccoglitore di carta. L’applauso al guerriero vandalo fu un coro di rutti che partì dall’orda che gli faceva cerchio.


                

Tubi e Piranesi

   
Un oleodotto dismesso attraversa la Valchiavenna, pensò. E vogliono riconvertirlo per ricavarne un approvvigionamento elettrico sicuro. Tutto sottoterra. Mormorò. Pensò a cosa poteva esserci sotto al pavimento della sua casa. Uno dei palazzi più antichi di Chiavenna. Per analogia immaginò i sotterranei nel feuilleton di Sue che leggeva da piccolo: I misteri di Parigi. Chissà cosa si agita nelle profondità dei crotti e di certe fognature, si chiese. Rovine di opere dei valligiani che vennero prima di me. Fondamenta marcite. Dominio di ragni e topi. Le rovine hanno una loro poesia appena sono inglobate in una cavità. Vivo di macerie, si disse, anche nei sentimenti. Di tempo che cancella ogni traccia. E’ la mia estetica, mormorò deglutendo. Vide le sue ossa bianche spolpate in una bara e ci stava dialogando come se fosse assistito dal lume fioco di un’incisione di Piranesi e dallo scintillio di tubi ripuliti della Snam.



                         
San Cassiano Bombardata
                 
Tornava dai campi col suo trattore. Aveva falciato i prati. E faceva la stessa Via Manzoni che conosceva come le sue tasche. Compresi i cani che gli abbaiavano. Due erano labrador. Uno bianco, e uno nero. Come la Juventus che aveva vinto lo scudetto facendolo innervosire lui milanista. Ma anche i cani lo facevano innervosire. La sera prima aveva letto una rivista. Una di quelle che danno le banche ai loro clienti. Informava che la Valchiavenna non fu bombardata in tempo di guerra. E neppure c’erano stati esodi dalle abitazioni. E armenti in fuga. Arrivato alla fine della via, vide sull’angolo: pali, reti arrugginite avvoltolate, suppellettili marcite, vasi sbrecciati, e anche bidet fuori uso, mobili tarlati e inutili. Sembra una casa che abbia subito lo sfondamento del tetto. Ogni oggetto anche il più guasto è ammassato fuori. Così il trattore quasi non ci gira, prima o poi entrerò in qualche finestra. Notò che i lavori di scavo nella strada che portava alla banca e alla posta avevano lasciato ampie ferite nell’asfalto. Completamente dissestato. Che a fatica le ruote del trattore riuscivano ad avanzare. Figurarsi le auto. Pensò. E si disse mormorando, ormai con l’età parlava fra sé e sé: San Cassiano sembra bombardata. Il suo centro bombardato. In tempo di guerra le buche a Milano le colmarono in pochi mesi, staremo a vedere oggi nel duemila e in tempo di pace.


                

Arcieri a Piuro
    
A Piuro è sorto un centro dove gli arcieri potranno seguire la loro vocazione di affidare alla cocca che fila nel vento, all’asta che geometrizza lo spazio, e alla punta che colpisce il bersaglio o lo sfiora, il senso del loro essere. I terreni sono ampi. E questo centro tiene di mira, è il caso di dirlo, il turismo. E i turisti, se mai verranno, potranno dire: non siamo stati infilzati dai prezzi, si spende poco e ci si diverte. Ma ci sarà anche una scuola vera e propria per imparare il tiro con l'arco. Fra i primi a presentarsi è stato un tipo stravagante. I più credevano fosse il primo alunno, ma invece il tizio voleva fare il professore. Ha detto che era sassone e non normanno, anche se abitava in Inghilterra. E ha declinato il suo nome e cognome sillabandolo con estrema fierezza:
Binro Dooh.
Il più sveglio fra gli organizzatori ha mormorato: questo qui mi ricorda qualcuno!



QUI
come leggere, acquistare, trovare i TELLUS annuario 
e la loro storia


               

mercoledì 21 marzo 2012

Claudio Di Scalzo: Era ed è Edera d’Amor per te per me - Rampicante-Croce 2

           

                                        CDS: "Era ed è Edera d’Amor per me" - Notte del 22.V.2011




SENZA TITOLO SENZA FINE

Era ed è
A Maggio su quanto è stato
Edera d’Amor per te per me
Nel Tutto rosso incrociato

Del bello sua sempreverde voce
Rampica in perdizione atroce


(Graphic poem anche per iPad e iPhone
che necessità, come tutta la serie dei “Rampicanti”
sul weblog TELLUSfoglio di musica-suono da inventare.
La didascalia video trovata on line
non può bastare in questa opera in progress.
Chi scrive cerca musicista o tecnico del suono
per avventura nella nuova parola-immagine-suono
da inventare per i tempi che verranno - Claudio Di Scalzo









°°°










WEBER